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al testo di Marco Giampieri
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I. Dai binari trascina ricordi sopra mani bagnate di cartone ha dormito un sonno di frontiera candido di tempo ben nascosto ora sbarca nel rancore del mattino illuminato di polvere di gente tra silenzi dal freddo levigati. E mi chiedo cosa rimane infine della nostra fortuna di passanti e se credere al confine della luce mentre metallico risuona il suono sciatto dell’indifferenza. II. I fari le tagliano le labbra amare di labbra sconosciute prima d’un nero freddo buio di mani a rovistare nel suo cielo dentro macchine senza intimità senza parole ad imitare l’amore solo un altro dopo e poi ancora una fila di luci senza un nome lei che non può sentirsi scelta da quella febbre svelta sulla schiena.
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